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Temario / Conference topic

In una situazione comunicativa asimmetrica “i partecipanti si differenziano per un accesso diseguale alla gestione dell’interazione” (Orletti, 2000:12). Il modo di relazionarsi con gli altri attraverso la lingua e i tipi di rapporti più o meno asimmetrici che si stabiliscono nello scambio comunicativo sono stati il focus di osservazione di diversi settori della linguistica a partire dall’analisi conversazionale di Sacks negli anni ‘60 (Sacks et al., 1974). Questo paradigma analitico ha definito gli strumenti per indagare come le identità degli interlocutori si modellino in maniera dinamica durante lo scambio verbale, attraverso strategie di controllo, attività di negoziazione e dominanza sociale che si realizzano nell’uso della lingua.

Fruttuose sono state le ricerche che hanno studiato la disparità tra interattanti in diversi contesti istituzionali facendo emergere come l’asimmetria possa pregiudicare anche lo scopo dell’interazione. Si pensi a come le modalità di correzione dei discenti possano scoraggiare l’apprendimento tra i banchi scolastici (Orletti, 2000) o a come le modalità di interazione del terapista possano condizionare il successo della cura nelle relazioni con i pazienti (Auer & Hörmeyer, 2016) o, ancora, a come in qualsiasi tipo di interazione tra nativo e non nativo l’efficacia comunicativa possa essere compromessa dalla distanza culturale e sociale (Ferguson, 1975; Berruto, 1993).

In anni più recenti, con l’esplosione della comunicazione digitale attraverso i social media, la disparità nella comunicazione è diventata un fenomeno di allarme sociale per la velocità con cui possono diffondersi fake news, cyberbullismo e hate speech, o la denigrazione pubblica. In questo quadro il monitoraggio della lingua orale e scritta, condotto anche con strumenti di elaborazione automatica del linguaggio, può servire a mettere in evidenza fenomeni di disagio sociale ma anche la diffusione di informazioni scorrette aventi finalità persuasive e di controllo dei comportamenti.

Forme di asimmetria comunicativa sono ampiamente studiate anche nel codice scritto, non solo digitale, con le recenti riflessioni sul rapporto tra lingua e genere socioculturale e sull’inclusività della lingua nel campo delle professioni, della didattica o anche in contesto clinico. In questi ambiti specifici, è emersa peraltro la necessità di educare all’uso dei registri e delle strategie comunicative, dal momento che l’uso della lingua può avere significative implicazioni sociali e comunitarie.

In Italia la comunicazione istituzionale è stata peraltro già oggetto di attenzione specifica da parte sia di linguisti (Lubello, 2017; Vellutino, 2018; Cortelazzo, 2021), sia di comparti specifici dell’amministrazione pubblica (Regione Toscana, 2008), talvolta uniti in un lavoro di semplificazione del linguaggio legislativo e burocratico (Fioritto, 1997). L’uso di una “scrittura controllata” (Piemontese, 1996) che eviti complessità, ambiguità e vaghezza è parte essenziale di un processo democratico di avvicinamento dei cittadini alle istituzioni.

Lo scopo del convegno è, quindi, da un lato, riflettere su vecchie e nuove forme di comunicazione asimmetrica, nelle quali lo status diseguale tra gli interlocutori possa condizionare l’esito della comunicazione stessa; dall’altro, analizzare forme e modelli di interazione comunicativa tesi a ridurre le dissimetrie di conoscenza del codice o dell’ambito referenziale e che si dimostrino di supporto alla coesione sociale e all’inclusività, come ad es. quelle adottate in ambito sanitario da un mediatore linguistico-culturale per favorire la comprensione della lingua e delle consuetudini dei servizi sanitari da parte di pazienti con minore o diversa competenza nella lingua utilizzata, stranieri o anche italofoni con forme di codice ristretto (Gavioli, 2015). Riprendendo i principali obiettivi della linguistica interazionale (Couper-Kuhlen & Selting, 2018), il convegno vuole sollecitare riflessioni e discussioni volte a: i) descrivere le strutture linguistiche come risorse di interazione sociale, ii) fornire analisi e comparazioni per evidenziare come le esigenze interazionali modellino le strutture linguistiche e, per converso, come le strutture linguistiche interferiscano con aspetti organizzativi delle interazioni sociali, iii) offrire generalizzazioni che, nel quadro del funzionamento e dell’organizzazione stessa del linguaggio, siano di supporto alle teorie e ai modelli della linguistica generale.

A partire dagli spunti forniti precedentemente, si sollecitano contributi che adottino diversi approcci o tecniche di analisi, concentrandosi su qualsiasi livello strutturale della lingua, e che affrontino il tema proposto da diverse prospettive:

  1. canali di trasmissione della comunicazione diseguale: (in)accessibilità testuale, ambienti e supporti della comunicazione, new media e comunicazioni asimmetriche nel giornalismo e nel web, etc.;
  2. strutture della comunicazione diseguale: lingua dell’inclusione/esclusione, lingua della burocrazia, disturbi del linguaggio e parlato patologico, foreigner talk, etc.;
  3. modelli linguistici per l’analisi della comunicazione diseguale nel discorso e nei testi: aspetti fonetico-fonologici, segmentali e soprasegmentali, morfo-sintattici e pragmatici dell’interazione in forma orale e scritta, analisi di strutture di organizzazione testuale a livello macro- e micro-elaborativo, la metafora e il lessico metaforico per finalità di controllo, etc.

Il convegno sarà preceduto da un workshop realizzato in sinergia con l’AISV (Associazione Italiana Scienze della Voce) sul tema “Hate speech e media”. Questo evento congiunto avrà luogo il giorno 9 febbraio 2022 e ospiterà 4 relazioni su invito e una tavola rotonda.

English

In asymmetrical communicative situations, “participants differ from each other according to their imbalanced access to the management of the interaction” (Orletti, 2000:12). How we relate to others through language and the types of more or less asymmetrical relationships that are established in communicative exchange have been the focus of observation of several areas of linguistics since Sacks’ conversational analysis in the 1960s (Sacks et al., 1974). This field of studies has defined the necessary tools to investigate how interlocutors’ identities are dynamically shaped during verbal exchange through control strategies, negotiation activities, and social dominance realised in language use.

Different studies analysing the disparity between interactants in different institutional settings have convincingly demonstrated that asymmetric interaction can jeopardise the fulfilment of communicative goals, e.g. the way learners’ mistakes are corrected can discourage learning in the classroom (Orletti, 2000), the way a therapist interacts with his/her patients can affect the outcomes of therapy (Auer & Hörmeyer, 2016) or, during interaction between native and non-native speakers, communicative effectiveness can be compromised by cultural and social distance (Ferguson, 1975; Berruto, 1993).

In recent years, with the explosion of digital communication on social media, communication disparity has become an alarming societal issue due to the speed with which cyberbullying episodes, public denigration or fake news can spread on the web.

In this context, monitoring oral and written communication is paramount, and NLP methods and tools can help to achieve this aim by detecting cases of social distress, as well as the dissemination of false information used to influence and monitor the behaviour of others.

Forms of asymmetry are also widely studied in the written channels of communication, not only those found in the digital environment. In recent years, different studies have also addressed the relationship between language and sociocultural genders, thus focusing on communication strategies to achieve societal inclusiveness in professional, clinical or teaching contexts. In these specific areas, moreover, a special need to educate on the use of registers and communicative strategies has emerged, since the way language is used can impact on the way individuals interact in societies and small communities.

Furthermore, institutional communication in Italy has been a focus of interest both in linguistics (Lubello, 2017; Vellutino, 2018; Cortelazzo, 2021) and in the legal actions of specific sectors of the public administration (Tuscany Region, 2008). Sometimes these parties have worked together in order to simplify legislative and bureaucratic language (Fioritto, 1997) and to promote the use of a “controlled writing” (Piemontese, 1996), avoiding complexity, ambiguity and vagueness, and therefore improving democratic participation, making citizens feel closer to institutions.

The aim of the conference is, therefore, to reflect on old and new forms of asymmetries in communication, when the different status of the interlocutors affects communication itself. Furthermore, positive examples of forms or models of communication which reduce asymmetries in knowledge or language proficiency are particularly welcome for illustrating good practices to support social cohesion and inclusion. Consider, for example, the practices adopted by linguistic-cultural mediators who work in healthcare assisting patients with different language abilities, i.e. foreigners or native Italians with restricted code types (Gavioli, 2015).

Returning to the main goals of interactional linguistics (Couper-Kuhlen & Selting, 2018), the conference aims to encourage discussions and reflections on (i) describing language structures as a means of social interaction, (ii) providing analyses and comparisons to highlight how interactional needs shape language structures and, conversely, how language structures interfere with organisational aspects of social interactions, and (iii) put forward proposals for theories and models of general linguistics by taking into account real language use and structures.

Considering the aforementioned topics, contributions to the conference can use different approaches and techniques for analysing any structural level of languages to approach the proposed topics from different perspectives:

  1. channels of transmission of imbalanced communication: text (in)accessibility, communication aids and environments, new media and asymmetrical communication in journalism or the web, etc.;
  2. imbalanced communication structures: language of inclusion/exclusion, language of bureaucracy, language disorders and pathological speech, foreigner talk, etc;
  3. linguistic models for the analysis of imbalanced communication in speech and texts: phonetic-phonological, segmental and suprasegmental, morpho-syntactic and pragmatic aspects of interaction in the oral and written form, analysis of structures of textual organisation at the macro- and micro-level, metaphor and metaphoric vocabulary for monitoring purposes, etc.

A pre-conference workshop will be held on February 9, 2022, with the theme “Hate speech and media”. The workshop, co-organised with AISV (Italian Association of Voice Sciences), will host 5 invited speakers and a panel discussion.

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